Quando ho imparato a sciare all’età di 7 anni una delle prime cose che mi ha insegnato il mio Maestro è stata cadere. Cadere è parte del gioco. È normale, soprattutto mentre stai imparando. Quindi è importante imparare a cadere senza farsi male e a rialzarsi in fretta per non agghiacciarsi il sedere nella neve.
Nessun Maestro, degno di questo nome, si sognerebbe mai di rimproverate l’allievo perché è caduto. Che utilità avrebbe? Piuttosto, ad una certa distanza, aspetterebbe di rivederlo rimettersi in piedi e, in caso di necessità, lo aiuterebbe a rialzarsi. Solo dopo cercheranno insieme di capire cosa non è andato come doveva e cosa fare per evitare che succeda di nuovo. Poi, se l’allievo ripete troppe volte lo stesso errore, una racchettata alle gambe non gliela leva nessuno!
Con il passare del tempo cadi meno spesso finché diventi sempre più bravo e non cadi più. Però se vuoi cimentarti in cose sempre più difficili, serpentine strette, velocità, salti, competizioni agonistiche, devi essere consapevole che potresti ancora finire con il sedere per terra e che potresti farti anche più male di quando hai iniziato. Se non accetti di poter cadere, non ti metterai in gioco e quindi non migliorerai mai!
Io così ho imparato a sciare e così i miei genitori mi hanno insegnato a vivere. Sono stata molto fortunata perché ho avuto dei grandissimi Maestri.
Io voglio essere una brava coach che, come la neve giusta, è sufficientemente morbida per attutire le cadute e anche abbastanza fredda perchè vi venga la voglia di alzarvi subito! 🙂