Qualche tempo fa ho ricevuto una domanda da parte di una mamma perchè i suoi figli all’asilo erano obbligati a seguire una dieta vegetariana. Lei era molto preoccupata che questa alimentazione, carente di alimenti proteici, non fosse ottimale per la loro crescita e mi chiedeva “elementi tecnici per poter rispondere a tono alle maestre”. Ho risposto all’interno della rubrica “La posta di Olympian’s” sulla rivista Olympian’s Mind and Body (n. 136 nevembre/dicembre 2012). Ripropongo qui la trattazione dell’argomento perché lo ritengo molto importante.
Com’è possibile che i genitori, i quali di fronte alla legge sono responsabili della cura dei loro figli, non possano decidere liberamente come alimentarli? Questa è la prima assurdità. La seconda è che dalla mensa scolastica siano banditi gli alimenti proteici.
Anche se fossero vietate solo le proteine di origine animale, ritengo che l’imposizione di una dieta vegetariana sia inaccettabile.
Per quanto riguarda gli “elementi tecnici per poter rispondere a tono alle maestre” la mia prima reazione è stata di pensare che sia una battaglia contro i mulini a vento. È infatti davvero difficile che persone supportate da dottori e professori che ogni giorno ribadiscono quanto il consumo di carne sia da evitare, possano anche solo ascoltare chiunque affermi il contrario. Tuttavia le sfide impossibili sono le mie preferite :-).
Innanzitutto suggerisco ai genitori che si trovano a dover discutere con chi sostiene che il consumo di proteine animali sia nocivo, di chiedere loro di portarvi anche un solo studio scientifico che dimostri, in modo inconfutabile, che in soggetti sani il consumo di alimenti proteici animali sia responsabile dell’insorgere di qualche malattia o possa compromettere la salute dei bambini. A tutt’oggi non ne conosco. Non solo: non è nemmeno dimostrato che un consumo di alimenti proteici superiore a quello consigliato dal Ministero della Sanità, possa causare l’insorgere di patologie in soggetti sani.
Quante persone conoscete con problemi di salute che i medici abbiano diagnosticato essere per certo causati dall’eccessivo consumo di alimenti proteici? Io nessuno!
Quante persone conoscete che sono affette da patologie collegate alla resistenza all’insulina, iperglicemia, diabete? Io più di una.
Noto anche che la maggior parte delle persone affette da sovrappeso, obesità, ipercolesterolemia, ipertensione, iperglicemia, diabete, ecc. non segue un regime alimentare iperproteico.
Queste osservazioni fanno supporre che il vero problema per la nostra salute, e anche per quella dei bambini, non sia affatto il consumo di alimenti proteici quanto piuttosto l’eccessivo consumo di carboidrati ed in particolare di zuccheri semplici e farine raffinate.
Anche gli studi che indicano un legame tra consumo di carne e cancro, non superano il vaglio di un’analisi attenta. In questi studi infatti il consumo di carne è comunque associato anche all’eccessiva cottura, al consumo di insaccati e carne in scatola ricchi di additivi e conservanti, e di grassi idrogenati, noti per essere cancerogeni. Inoltre questi studi non considerano nelle loro ricerche il concomitante consumo di zucchero e farina bianca che, nei paesi cosiddetti civilizzati, è spesso associato all’alta assunzione di carne ed è probabilmente il vero responsabile delle malattie del benessere diffuse nei paesi occidentali.
Spesso i vegetariani dicono che il consumo di proteine animali accorcia l’aspettativa di vita, ma un esame dei gruppi etnici longevi (i Russi del Caucaso, i popoli della Georgia sovietica, gli abitanti di Vilcabamba di Equador, i Sardi dell’entroterra Gallurese, per fare solo alcuni esempi) prova che la realtà e ben diversa. Al contrario una dieta priva di prodotti animali conduce spesso a deficienze di minerali, perché i fitati presenti nei cereali, se non correttamente preparati e cucinati, possono impedire l’assorbimento di calcio, ferro, zinco, rame e magnesio. Prendendo in esame, per ragioni di brevità, la sola deficienza di zinco, questa può causare difficoltà di apprendimento e ritardo mentale. Le fonti migliori di zinco sono i prodotti animali, in primis le ostriche (che non possiamo pretendere siano servite alla mensa scolastica) e la carne rossa.
La dieta vegetariana può inoltre condurre a carenze di vitamine, ad esempio di vitamina A perché specialmente i neonati e i bambini non riescono ad utilizzare i caroteni presenti nelle fonti vegetali. Un’altra vitamina della quale i vegetariani risultano carenti è la vitamina B12, perché nella sua forma utilizzabile dal nostro organismo è presente solo nei prodotti animali. È necessaria per prevenire l’anemia e i disturbi nervosi e le malattie da deficienza di B12 comprendono anemia perniciosa, vista ridotta, attacchi di panico, schizofrenia, allucinazioni, disturbi nervosi, debolezza.
Piuttosto che vietare il consumo della carne sarebbe utile, come accade in mense scolastiche più fortunate, che l’attenzione si concentrasse sulla selezione di cibo di alta qualità e quindi, nel caso di alimenti proteici animali, sull’utilizzo di carne da agricoltura biologica e di pesce pescato piuttosto che di allevamento, ad esempio.
Questi sono solo alcuni aspetti sui quali vi suggerisco di informare le maestre. Consiglio inoltre sia a voi che a loro la lettura del libro “Tradizioni Alimentari” di Sally Fallon, Sandro Ciccarelli Editore, nel quale l’autrice recupera le abitudini alimentari dei nostri antenati, le unisce alle scoperte della più recente ricerca scientifica indipendente ed elabora una guida affascinante alla scelta e alle tecniche di preparazione dei cibi, per un’alimentazione sana e gustosa.