Lorna, Campionessa del mondo INBF Figure Master Amateur 2018
Raramente mi capita di raccontarmi a un pubblico, cosa che può far capire in generale che persona sono.
Questa però è un’occasione speciale ed è giusto che io racconti questa storia in modo speciale.
Perciò ho pensato di fare come accade a volte nei film: il racconto inizia… dalla fine! Per poi proseguire con flashback del passato, per mostrare come si è arrivati a quella fine.
16 novembre 2019, anzi ormai è il 17.
Sono quasi le 3 del mattino ora locale di New York, Long Island, Islip, presso la East Islip High School: è la fine di una lunghissima giornata di gara, WNBF World Champions 2019. Un’attesa infinita per pochi minuti sul palco per la premiazione, la manifestazione è in abissale ritardo; freddo, pumping praticamente inutile, la classifica è già decisa, io gareggio nella categoria Figure Open Amateur. Una scelta obbligata, quella di gareggiare in Amateur: la mia categoria Pro Figure Master non è presente al mondiale.
Non riesco a decifrare come mi sento, come sempre non ambisco a vincere sul palco (anche se mi piacerebbe, ovviamente, e ci provo!). La mia vittoria è un’altra: con me stessa, per essere migliorata rispetto all’anno precedente e poter gareggiare in una categoria più difficile, con la consapevolezza di poter far bene. Quinto posto, super contenta! Rientro nella Top Five in un gruppo di 10 strepitose atlete di livello mondiale.
Sicuramente se 7 anni fa mi avessero detto che nel 2019 avrei partecipato al mio secondo mondiale di bodybuilding, arrivando nella Top Five non ci avrei creduto. Ancora meno avrei creduto che nel 2018, un anno prima, avrei proprio vinto il mondiale nella mia categoria e conquistato la PRO Card!
Impossibile da credere.
Impossibile è una parola a cui io non credo: questa parola mi accende un senso di sfida al quale non riesco a sottrarmi.
Ma andiamo alle origini.
2 novembre 2013
Mi trovo, per una giornata all’insegna dello sport e del tempo libero, in un padiglione in Fiera a Padova in quanto Presidente di associazione e istruttrice di scuola di balli caraibici, per presentare le nostre coreografie, intrattenere il pubblico facendolo ballare e far conoscere le nostre attività.
Finite le esibizioni, ne approfitto per fare un giro a vedere il resto della Fiera. Non ricordo altro, se non una gara di bodybuilding in corso nel padiglione a fianco. Era una gara di Bodybuilding Natural.
È importante precisare “natural”, perché fino a quel momento la mia idea del bodybuilding “classico” era esattamente quella che ha la maggior parte delle persone fuori dall’ambiente: le donne trasformate in uomini con il trucco e la parrucca, gli uomini gonfi come palloni; entrambi caricature al di fuori della realtà, rovinati dagli anabolizzanti e pure orgogliosi di essere così. Un mondo anni luce lontano dalla sottoscritta, che non prende nemmeno l’aspirina, se può evitare.
Invece mi stupisco della bellezza delle ragazze sul palco, assolutamente femminili, proporzionate, dalle movenze eleganti e raffinate. Anche le categorie maschili sono piacevoli da vedere: uomini dal fisico statuario, muscoloso e tirato, sì, ma esteticamente belli. Tutta un’altra cosa rispetto all’immagine che avevo in testa! Ammiro gli atleti e le atlete che si stanno preparando e fotografando ai lati dello stage: che corpi statuari!
Come una folgorazione mi si piazza nel cervello l’idea che l’anno dopo ci sarei stata anch’io su quel palco, che ne potevo essere all’altezza! Non per vincere, ma per stare sul palco e non sfigurare.
Quindi obiettivo novembre 2014: salire su quel palco. Ripensandoci ora sorrido, ripercorrendo a ritroso la strada fatta fino a oggi: ha dell’incredibile!
Un piccolo passo indietro
Non mi improvviso un’atleta dal nulla. Faccio sport a livello agonistico dall’età di 16 anni.
La mia famiglia mi ha fatto fare sport fin da piccola: all’età di 6 anni facevo nuoto, a 9 anni ho fatto karate. Ma erano sport che non mi piacevano; finché a 14 anni ho trovato la mia vera passione: la pallavolo, di cui mi sono innamorata fin dal primo allenamento, una passione che rimarrà sempre nel mio cuore. Ho giocato per ben 25 anni: un paio di anni di giovanili e poi, a 16 anni, sono passata in categoria e all’agonismo.
Provengo da un mondo in cui saltare un allenamento era impensabile. Il sabato c’era la partita, con trasferte a volte lunghe; non esisteva il sabato sera in discoteca, per me c’era la partita e mai ci avrei rinunciato.
All’età di 26 o 27 anni, a causa del forte stress a livello lavorativo e di vita privata, mi ammalai di ipertiroidismo. Mangiavo e perdevo peso, stavo scomparendo. Per fortuna avevo un bravo medico che capì la situazione. La malattia causò in poco tempo la perdita di molta massa muscolare; avevo dolori alle ginocchia, perché avevo perso il supporto muscolare delle gambe che mi proteggeva dagli impatti con il terreno in allenamento e in partita.
Grazie a un allenatore in gamba, dopo lo stop forzato dovuto alla malattia metabolica, torno a giocare e allenarmi, con l’aggiunta di un programma di 2 allenamenti a settimana con i pesi. Così ho conosciuto i pesi. Guarii dalla malattia e riguadagnai i muscoli persi, con gli interessi.
Nel 2000 iniziai anche a frequentare una scuola di balli caraibici, per svago, e alla fine anche quello è diventato parte di me. Sono diventata insegnante e oggi mi occupo dell’associazione, tengo corsi e continuo a studiare per migliorarmi.
All’età di 41 anni avevo da poco lasciato la carriera pallavolistica, ero a capo di una scuola di balli carabici e avevo appena deciso di partecipare a una gara di bodybuilding, da autodidatta. Piuttosto folle!
Non è mancato chi mi ha detto “è impossibile, non ce la farai mai”. Eccola quella parola: IMPOSSIBILE.
Avete presente, nei vecchi film western, la scena del duello con la musica di Morricone e due paia di occhi in primissimo piano che si sfidano? Ecco, quella parola per me significava accettare un duello. Proprio perché tu dici che è “impossibile”, io ci riuscirò.
Indovinate un po’?
Raggiunsi l’obiettivo, peraltro al totale sbaraglio: non sapevo niente di gare di bodybuilding. Salii su quel palco, divertendomi e senza fare schifo. Ma la cosa più importante di quel giorno fu che ricevetti un ottimo consiglio. Non avevo raggiunto un tiraggio da gara (non sapevo nemmeno cosa fosse), ero solo magra, ma non abbastanza. Mi fu detto che avevo delle potenzialità e che un buon preparatore mi avrebbe sicuramente fatto raggiungere un buon livello.
Da quel momento inizia il mio ingresso nel mondo del Bodybuilding Natural.
Come lo trovo un preparatore valido? Non cercavo uno qualsiasi, volevo il migliore, il più bravo di tutti. Non solo, volevo una donna.
Non sapendo dove cercare provai ovviamente Google e Facebook, ricercando delle campionesse di BB femminile Natural, per capire chi fossero i loro preparatori/trici.
La parola chiave Bodybuilding Natural all’epoca non dava molti risultati… e per fortuna! Era il 2014/15, gli anni in cui nascevano i primi seminari Natural Peaking. Mi imbattei presto nel nome di Annalisa Ghirotti e mi iscrissi a uno dei primi seminari, a febbraio 2015. Fu una folgorazione, perché abbatteva tutti i metodi classici di preparazione alle gare di Bodybuilding e soprattutto rifiutava l’uso di anabolizzanti e altre sostanze dopanti, cosa che io rifiuto categoricamente.
Iniziava l’era italiana delle preparazioni sensate e basate sulla ricerca scientifica: se non fosse esistito il Natural Bodybuilding non sarei mai entrata in questo mondo.
Molti ancora non credono che il Natural Bodybuilding esista. In genere sono persone che non conoscono la preparazione Natural fatta bene, oppure ritengono che il vero Bodybuilding non possa essere Natural perché hanno come canone di riferimento esclusivamente quello dei “supportati” dagli anabolizzanti.
Conobbi Annalisa al seminario e poi partecipai a un suo corso di posing, in cui le chiesi di diventare la mia preparatrice.
Nel giugno 2015 mi fece una lunga intervista e mi istruì sugli esercizi della mia prima scheda e su come tracciare la mia alimentazione. Già dal seminario di qualche mese prima avevo iniziato a tracciare e a prendere confidenza con le app e con il diario personale in cui riportare quotidianamente una serie di dati.
I miei primi allenamenti erano quasi totalmente a corpo libero, con al massimo dei manubri. Sono partita da zero, del resto ero effettivamente una principiante. Con Annalisa imparai il modo corretto di allenarmi con i pesi. Non ebbi grosse difficoltà, però mi resi conto di quanti errori si commettono anche con dei semplici manubri o addirittura a corpo libero. Imparai la grande differenza tra “allenarsi con i pesi” e “spostare pesi”. Mi resi conto che la maggior parte delle persone in palestra “sposta i pesi”, ma di fatto non si allena e per questo non ottiene risultati.
Anche la progressione corretta, che potrebbe sembrare banale, non è affatto scontata. La maggior parte delle persone fa progressioni a caso, quindi o non migliora o smette molto presto di migliorare.
Annalisa ha una caratteristica importante, non ti dà false illusioni, anzi.
Mi disse con tutta tranquillità che mi ci sarebbe voluto almeno un anno di preparazione prima di vedere una gara, se non di più. Accettai di buon grado, ero disposta a fare tutto bene e al mio massimo, per tutto il tempo necessario. Mi disse anche che le mie caratteristiche strutturali non erano vantaggiose per gareggiare nel bodybuilding: longilinea, leve lunghe, vita larga, di sicuro non potevo pretendere di diventare grossa. La cosa non mi importava molto, volevo semplicemente raggiungere la mia miglior forma e salire su un palco da gara, degna di starci sopra.
Dopo alcuni check mensili di valutazione della composizione corporea, con mia sorpresa mi disse che si poteva provare una gara, dato che la mia condizione era molto migliorata e avevo già di mio il fisico atletico (mica ero stata sedentaria prima!).
2015: la mia prima vera gara di bodybuilding
Provai sia la categoria Bikini che la Figure ed ebbi la conferma che la mia categoria di appartenenza era la Figure.
Ricordo che in quella gara ho raggiunto un livello di tiraggio estremo, persino troppo estremo. Si vedevano le vene dappertutto, la pelle era diventata sottilissima, come carta velina. La plica sull’addome era quasi a zero.
Non ho mai più raggiunto quel livello di tiraggio, perché nel mio caso era controproducente, mi svuotai troppo.
Quella gara fu il vero inizio del mio percorso di atleta di Bodybuilding Natural e fu anche l’inizio del boom di questa disciplina. L’anno successivo le atlete erano raddoppiate e negli anni a seguire il numero è andato sempre aumentando.
Iniziai a imparare le alzate del PowerLifting, delle quali non sapevo nulla, con lo scopo di aumentare i miei livelli di forza per poter ottenere ipertrofia muscolare.
Preparammo anche la gara del 2016, ma senza obiettivi di risultato: l’obiettivo era arrivare più piena. Fu comunque molto difficile partecipare a una gara senza una condizione di tiraggio adeguata. C’erano tante atlete, tutte tiratissime e molto belle. Infatti arrivai tra le ultime.
Dopo quella gara si delineò il nuovo percorso: costruire più massa muscolare possibile e tornare a gareggiare dopo due anni, con il giusto livello di tiraggio che potesse almeno rendermi competitiva.
2018, un anno indimenticabile
Due anni dopo viene introdotta la categoria Figure Master in Italia, il Natural BodyBuilding cresce di anno in anno per numero di partecipanti e per qualità. Le atlete e gli atleti possono ora gareggiare sia nelle categorie “open” che in quelle per classe di età e di altezza/peso. Nel 2017 erano state introdotte anche le gare di selezione, che permettevano a un bacino di atleti sempre più numeroso di partecipare alle competizioni, alzando il livello delle gare Nazionali.
Già nel 2017 infatti gli atleti italiani al mondiale WNBF erano stati numerosissimi e avevano portato a casa diverse medaglie dall’America. L’America e il mondiale non erano nemmeno lontanamente tra i miei pensieri: pensavo solo a migliorare me stessa.
La selezione 2018 si tiene a Cervia.
Mi iscrivo alla categoria Figure e alla Figure Master. Il mio livello di tiraggio era medio, non volevamo perdere i volumi ottenuti con fatica in oltre un anno di costruzione (bulk). Erano previste quattro atlete nella categoria Master, venivano ammesse al nazionale solo le prime tre. Nella Figure open invece eravamo tante, forse una decina, e sapevo già che non sarei rientrata nelle prime tre. Ero quasi rassegnata di non farcela, ma soddisfatta di come ero arrivata. Ed ecco un primo colpo di fortuna: una delle iscritte alla Master ha una forte influenza ed è costretta al ritiro.
Io la chiamo fortuna, dall’altra parte invece è sfortuna: ovviamente mi dispiaceva per la mia avversaria, ma sta di fatto che la selezione era superata.
Ricorderò quella giornata per il caldo insopportabile. Purtroppo tendo a sudare molto e quel giorno è stato terribile, il colore mi colava di continuo. Finisco al terzo posto su tre. Subito dopo, un altro evento che si rivelerà significativo per il mio percorso: la vincitrice della Master, classificata anche nella Open, decide di competere proprio con le Open al Nazionale, di fatto rinunciando alla categoria Master.
Annalisa ragionò sul da farsi dopo quel weekend, per capire come proseguire in vista del Campionato Nazionale. Dato che il tiraggio e la qualità sono molto valorizzati in gara, mi propose di spingere sull’acceleratore con la dieta per un mese, fino alla gara nazionale, in modo da portare a livelli molto buoni la condizione. Accettai senza discutere, non aspettavo di meglio!
Alla fine si trattava solo di un mese. Non ricordo nemmeno se ho patito la fame, ma secondo me non più di tanto: me lo ricorderei bene se fosse stato altrimenti!
Eccoci finalmente al Campionato Italiano. Avevo raggiunto la forma che desideravo e il miglioramento tanto sudato era arrivato. Nella mia testa avevo già vinto, anche senza gareggiare: volevo fare del mio meglio sul palco e divertirmi.
Annalisa mi mette una bella mano di mallo, ci siamo.
Siamo in tre anche al nazionale, avversarie a cui in passato sono sempre rimasta indietro. Il pre-gara del mattino in genere definisce già con buona sicurezza la classifica: mi mettono al centro, buonissimo segno! Ma non mi illudo, non è finita, i piazzamenti del passato non sono mai stati buoni per me.
La finale è nel pomeriggio, chi è curioso può vedere qui la gara. Finisco al secondo posto: mi aspettavo il terzo posto, sono sorpresa e super contenta! Ammetto un po’ di amaro in bocca, perché ovviamente ci si spera sempre, però… that’s it!
Ma il bello doveva ancora venire, era solo l’inizio!
Con il piazzamento al secondo posto si apriva la possibilità di fare delle gare europee! Annalisa mi propose di andare in Germania a gareggiare nella neonata WNBF Germany e rappresentare l’Italia insieme ad altri ragazzi e ragazze del nostro team Natural Peaking. La condizione c’era, si poteva ancora migliorare e fare bene anche lì.
Fu come andare in gita scolastica: puro divertimento e grande spirito di gruppo. Ci accompagnò Kristian, Annalisa era impegnata a preparare una gara di lì a breve. Noleggiò un furgone da 9 posti che guidò lui stesso, il tragitto fu lungo ma spassoso, stare tutti insieme è stata un’ottima idea.
Gara WNBF Germany International Open a Monaco: gli atleti italiani fanno man bassa di podi e vittorie, siamo in tanti, il posto e l’atmosfera sono belli e c’è molta voglia di fare bene da parte di tutti.
A prescindere dal risultato sono felice di essere qui: una gara internazionale, mai lo avrei pensato.
Sorpresa delle sorprese: stavolta vinco! Non ci posso credere!
Impossibile? No, era tutto vero.
Nei giorni successivi pensavo agli atleti vincitori del campionato italiano che si preparavano per partecipare al Campionato Mondiale WNBF a Los Angeles. Beati loro, pensavo, deve essere un’esperienza meravigliosa. Alcuni erano della squadra Natural Peaking, compresa Annalisa.
Ed ecco la sorpresa. Annalisa, a 15 giorni dal mondiale, mi propone di provarci, di andare a Los Angeles. In fondo il secondo posto all’Italiano me ne dava diritto e la vittoria in Germania era un ulteriore motivo per provarci.
Decido di non perdere questa occasione: quando mai ricapiterà? In dieci giorni rinnovo il passaporto scaduto da anni, mi procuro il biglietto aereo, noleggio la macchina e trovo un appartamento dove alloggiare. Non ho mai fatto in vita mia un viaggio intercontinentale da sola, ma chissenefrega: ci vado e basta, una volta lì ci saranno tutti gli altri, compresi Annalisa e Kristian.
Con Annalisa avevamo continuato il percorso di cutting iniziato dalle selezioni e la condizione era migliorata ad ogni gara, prima in Germania e poi al Mondiale.
Ecco la line up della gara Figure Master amateur, al mondiale. Qui il video della T-Walk.
Una giornata lunghissima, tantissime categorie e soprattutto tantissimi podi e primi premi vinti da atleti italiani.
La seconda parte della giornata è solo per le premiazioni. Ricordo nitidamente quel momento. Ero concentratissima ad ascoltare il Presidente di giuria, perché temevo di non sentire il mio numero in inglese. Inizia a chiamare le posizioni dall’ultima, l’ottava. “Beh dai almeno non sono ultima. Uh dai, nemmeno settima. Sarò sesta. No, caspita…”. Le tre atlete chiamate escono. Top five! Il Presidente chiama le posizioni troppo velocemente, non perdo la concentrazione perché devo sentire il mio numero, sarò quinta. “No, dai, non sono nemmeno quinta! Nemmeno quarta…” Da lì non ho sentito più nulla. È stato così veloce che non mi sono nemmeno resa conto di essere rimasta solo io.
Avevo vinto! Impossibile. No no, era possibilissimo invece! Era verissimo!
Guardate il video: la mia faccia mostra tutta la mia incredulità. Avrei continuato a non capire nulla se Annalisa dal pubblico non avesse urlato “Ha vinto! Ha vinto!”
Se ci ripenso, ancora adesso non ho completamente recepito di essere Campionessa Mondiale WNBF Figure Master amateur 2018. Non solo, appresi dopo una settimana che avevo anche vinto la PRO Card acquisendo lo status di atleta PRO. Scrissi a WNBF che, forse, c’era un errore! Invece no, ne avevo diritto.
Successivamente partecipai a un paio di gare di Powerlifting senza prepararle in modo specifico, ma solo per mettermi alla prova. Preparavo il ritorno in USA a giugno per la mia prima gara PRO e per classificarmi per il mondiale 2019, in cui non era presente la mia categoria Master, ma solo l’Open.
A giugno a New York ottenni un quarto posto nella PRO Master Figure e un altro quarto posto nella Figure Open, che mi permise la partecipazione al successivo mondiale 2019 con il quale è iniziato questo racconto.
Nel 2019 con Annalisa sono riuscita a mettere su un kg di massa magra in più. Il prossimo obiettivo sarà il mondiale 2022 e chissà, forse qualche gara internazionale. L’obiettivo, come sempre, rimane quello di superare Lorna versione 2019. Negli anni a venire sarà sempre più dura arrivare in Top Five, il livello delle avversarie aumenta di anno in anno, grazie anche alla crescente diffusione del Natural Bodybuilding, che sono fiera di rappresentare insieme a tanti altri atleti e atlete italiani.
Nel frattempo, mi sono dilettata ancora nel Powerlifting, togliendomi altre piccole soddisfazioni.
Stay Tuned! Alla prossima!
E ricordatevi che “chi dice che è impossibile non dovrebbe disturbare chi ce la sta facendo!” (A. Einstein)